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Photo du rédacteurMario Salis

Al Sonar di Barcellona la musica sperimenta con l’intelligenza artificiale



BARCELLONA. Superati i tre decenni di attività il Sónar numero 31 ancora una volta ha portato a Barcellona la musica, la creatività e la tecnologia più avanzate del momento con un’enorme lente di ingrandimento puntata soprattutto sull’Intelligenza Artificiale. Il festival si divide da sempre in “Sónar by Day” e “Sónar+D” (quest’ultimo ha coinvolto 100 progetti provenienti da diciassette nazioni) alla Fiera de Montjuïc, mentre il “Sónar by Night” è alla Fiera della Gran Via e si prende tutte e due le notti (fino alle prime luci dell’alba) del venerdì e del sabato. Gli artisti in cartellone sono i altissimi e davvero interessanti. Nomi conosciuti e (per la maggior parte) artisti quasi totalmente sconosciuti si esibiscono qui seguendo i dogmi di una filosofia che mette le parole “ricerca” e “sperimentazione” alla testa di tutto. Air (che suonano integralmente il capolavoro "Moon safari"), Kaytranada, Jessie Ware, Ben Böhmer, Floating Points, Charlotte de Witte con "Overdrive", Vince Staples, Folamour, Toya Delazy, Kerri Chandler, The Martinez Brothers, Reinier Zonneveld, Sevdaliza, Olof Dreijer, Surgeon & Speedy J, Tommy Cash, Lee Gamble, Blackhaine e Gabber Eleganza sono solo alcuni degli artisti in programma. Nomi che hanno avuto la capacità di attirare centinaia di migliaia di persone da tutta Europa e non solo.

Quest’anno, la presenza dell’Unione Europea è particolarmente rilevante e infatti STARTS è un'iniziativa dell’UE che celebra progetti artistici all'incrocio tra scienza e tecnologia con l'obiettivo di promuovere processi di innovazione che abbiano la missione di mitigare gli effetti del cambiamento climatico e di altre sfide globali. Fondata dall’UE nel 2016, S+T+ARTS (che sta per Scienza + Tecnologia + Arts) affronta sfide sociali, ecologiche ed economiche unendo intuizioni artistiche e progressi scientifici e tecnologici. L’arte e le discipline umanistiche sono al centro dei processi dei progetti di ricerca e innovazione per offrire soluzioni attraverso cinque progetti: Prizes, Lighthouses, Academies, Regional Centres e Residencies. Tutti i progetti sono gestiti da reti di partner industriali che garantiscono azione locale e pensiero globale.

Tra i protagonisti del presente e costruttori del futuro per come lo vedremo particolarmente interessante è stato il panel: “Starts . Paul Geddis di Sónar ha presentato “AI and Music“ con il direttore del Barcelona Supercomputing Centre, Maria Arnal - cantante e un pò la Holly Herndon spagnola ricordando che proprio Holly Herndon insieme a Mathew Dryhurst ha vinto il premio STARTS 2022 x il lavoro più innovativo con “Holly+” e Filippo Nassetti architetto italiano di base a Londra e tra i progettisti di “The Space Inside The Body”.

Maria Arnal un’artista, attrice e ricercatrice attivissima in Spagna che si è fatta notare per il suo lavoro chiamato “Impossibile Larynx”. «Togliere la voce dal corpo facendola diventare solo un’entità virtuale ma solida e isolata. Questo è quello in cui siamo impegnati e ci permette di cambiare la modulazione e il tono della voce lavorando su lingua e laringe in modi che sarebbero fisicamente impossibili. Grazie all’AI potremo riprodurre la voce con la stessa tonalità di quando avevamo 10 anni ma lo stesso potremmo fare impostando il logaritmo dell’Intelligenza Artificiale ai nostri 100 o 200 anni di età. Grazie alle simulazioni extra corpo la voce evolverebbe al di là di quello che succederebbe al nostro scheletro o ai nostri organi interni, i muscoli, le viscere che, per ovvie ragioni, hanno una scadenza temporale. Lingua, laringe e trachea estratte dal corpo avrebbero una vita infinita con un’idea di modulazione solo vocale che Impossibile Larynx potrà calcolare e riprodurre. Da un punto di vista medico cosa può significare il poter lavorare sulla voce in questo modo. Figuratevi un essere umano nato senza le corde vocali al quale l’AI, viste le sue caratteristiche fisiche, costruirebbe una voce il più vicina possibile a quella che avrebbe avuto se fosse nato senza la menomazione. Una persona trans vorrebbe poter sentire come sarebbe la sua voce se fosse esattamente quella del suo apparato comunicativo se fosse nat* realmente donna; le caratteristiche della lingua e della laringe sarebbero esattamente identiche a quelle del suo patrimonio genetico ma in femminile». Insomma, una rivoluzione. Un’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale che si sta allargando anche a un’altra parte del corpo legata alla verbalizzazione e cioè all’apparato respiratorio. Una start up italiana si sta muovendo svolgendo ricerche sulla risposta dei nostri polmoni all’entrata e all’uscita dell’aria. La scissione dell’anidride carbonica e dell’ossigeno che permette ai follicoli di trasformare la respirazione in “cibo per il nostro sangue” è il centro del progetto “The Space Inside The Body”. Che in un futuro “The Impossibile Larynx” e ”The Space Inside The Body” possano collaborare è al vaglio anche perché la commistione fra le due ricerche allargherà ancora di più i confini dentro i quali l’AI potrà sviluppare nuove scoperte.

Nei laboratori della sezione Sónar+D, vetrina delle innovazioni che stanno plasmando il futuro delle industrie creative, la sperimentazione e l'esplorazione delle ultime tendenze della cultura digitale sono la realtà e non un mero esperimento regalato al pubblico come un giocattolo da esposizione. Spettacoli, conferenze, workshop, mostre e installazioni, progettato con e per artisti emergenti, aziende, start-up o professionisti esperti permettono di vedere il futuro com’è e come sarà. Sónar+D è il luogo in cui l'innovazione incontra la cultura e dove persone come Maria Arnal hanno portato le loro scoperte.

L'industria musicale è la più sottovalutata e contorta delle industrie creative e nella sessione, Revelator Labs e MUSIC X si è fissata una tabella di marcia innovativa per l'intersezione tra musica e tecnologia di nuova generazione. Maarten Walraven, co-editore di Music x ha spiegato il modo in cui le tecnologie web3 vengono integrate nell'industria musicale per consentire ai creativi e alle etichette di costruire modelli più resilienti e progressivi intorno alla musica. Maarten e il team di Revelator hanno anche spiegato come il passaggio a soluzioni basate su sistemi “on-chain” possa alleviare alcune delle principali sfide che l'industria musicale deve attualmente affrontare. Dalle complesse strutture di gestione dei diritti musicali alla distribuzione equa e trasparente delle royalty, passando per l'autocustodia dei diritti di proprietà intellettuale e gli accordi di finanziamento attraverso anticipi.

Paul Geddis di Sónar ci ha anticipato quello che succederà alla musica e ai cantanti grazie all’AI in termini pratici e queste rivelazioni aprono una porta su un futuro che è già possibile ma del quale sinora in pochi (soprattutto quando parliamo di mainstream) hanno voluto usufruire. Alla domanda se no si debba avere paura dell’Ai in quanto potrebbe rimpiazzare l’uomo la risposta di Paul è stata però immediatamente spiazzante.

«È certo che l’AI cui rimpiazzerà, solo che lo farà in un modo gentile, cercando di rimanere il più possibile al nostro servizio. La creatività della quale parliamo noi uomini quando si parla di AI fa sì che in tanti sottolineino come non potrà MAI essere replicata dall’Intelligenza Artificiale. L’AI in realtà saprà andare oltre la creatività perché potrà sperimentare strade e possibilità che l’uomo nemmeno lontanamente potrebbe raggiungere grazie alle sue conoscenze e/o intuizioni. Ci vorrà molto? No è tutto già qui e Chat GPT4 o simili possono fare parecchie cose che nemmeno immaginiamo in termini di creatività. Un esempio è la voce di un vostro cantante preferito. Questo/a potrebbe decidere di avere un coro a sua disposizione con persone umane, vere, che cantando in microfoni collegati all’AI si troverebbero le loro voci con tonalità, colori e modulazioni diverse dal punto di vista musicale trasformate in quelle del cantante protagonista. Ancora più facile da capire: Laura Pausini canta insieme a 4 coriste che riproducono la sua stessa voce ma in tonalità diverse e così sarebbe Laura con il coro di altre 4 Laura Pausini che la accompagnano. Fisicamente le coriste darebbero il loro apporto fisico ma l’AI ne cambierebbe la Fisionomia Vocale così da moltiplicare la forza della protagonista. Lasciate alla vostra immaginazione cosa potrebbe succedere in futuro e… siamo solo all’inizio».

Siamo solo all’inizio ma è certo che qui al Sónar abbiamo visto un pezzo di futuro.

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