Non solo veggente di Voralberg: quasi un secolo fa anche il noto fisico Albert Einstein, all’indomani della conclusione della Seconda Guerra Mondiale, si era espresso così relativamente ai conflitti bellici.
“Io non so con quali armi sarà combattuta la Terza Guerra Mondiale ma la Quarta Guerra Mondiale sarà combattuta con pietre e bastoni”.
Quella di Albert Einstein è una metafora ben chiara che voleva sottendere le possibilità distruttive che già all’epoca avevano raggiunto le armi di distruzione di massa che, a maggior ragione oggi, porterebbero l’intero Pianeta verso la catastrofe totale. Ovvero a passare, come nelle parole del fisico più famoso della storia, dalle incredibili capacità tecnologiche a disposizione oggi delle grandi nazioni mondiali, tra cui appunto la Russia, alle più rudimentali “pietre e bastoni”.
Einstein, nonostante i suoi studi si rivelarono fondamentali nello sviluppo della bomba atomica, si oppose con forza all’utilizzo militare dell’energia nucleare e non fu parte del Progetto Manhattan che poi portò alla realizzazione delle bombe che furono sganciate su Hiroshima e Nagasaki. Le parole di Albert Einstein si riferivano alle potenzialità distruttive dell’energia nucleare. Oggi, purtroppo, quelle parole risuonano estremamente attuali e profetiche.
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